Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956. Trasferitosi a Milano, si accosta al mondo della fotografia verso la fine degli anni ’70. Dopo aver utilizzato per alcuni anni la fotocamera ad obiettivo rotante sposta la sua attenzione in maniera definitiva sulla Polaroid, avviando qualche anno più tardi una fruttuosa collaborazione con la stessa casa produttrice per la quale diventa un testimonial di prestigio.
Trala fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 reinventa la tecnica del “Mosaico Fotografico” che inizialmente adatta ai ritratti. Il primo esperimento risale al 1989 quando ritrae suo figlio Giorgio. Seguiranno i ritratti di i ritratti di molti esponenti del mondo del cinema, dell’arte e della cultura. La popolarità e il successo con cui vengono accolte queste rappresentazioni di volti lo portano a partecipare come ritrattista ufficiale al Festival del Cinema di Venezia.
Nel 1999 viene indicato dalla rivista italiana “CLASS” come primo fotografo-ritrattista italiano all’interno delle classifiche di merito stilate dal mensile. Nel 2003 il suo ritratto di Johnny Depp, realizzato in occasione dell’edizione del Festival del Cinema di Venezia, viene scelto come immagine per la copertina del mese di settembre di Times Magazine.
Molto presto il mosaico diventa la tecnica per ritrarre anche paesaggi, architetture e città. La peculiarità di Galimberti risiede nell’equilibrio che riesce a trovare tra la ricerca del particolare nei singoli scatti e l’armonia della composizione di cui fanno parte; tentativo riuscitissimo di trasmettere le stesse sensazioni attraverso l’insieme, ma anche attraverso frammenti di esso.
Tra il 1997 e il 1999 realizza due importanti lavori per le città di Parigi e Lisbona, da qui comincia la riflessione sull’importanza di saper raccontare la storia, la musica, il vissuto di un luogo attraverso le immagini.
Nel 2006 è a New York, città che diviene ben presto nuova fonte di ispirazione per l’artista, che la elegge a rappresentazione ideale del mondo contemporaneo. Alla Grande Mela dedica un imponente lavoro nel 2010 realizzando un corpus di Polaroid singole e mosaici. A New York seguono lavori monografici su Berlino, Venezia e Napoli.
La continua ricerca di nuove tecniche, soggetti e ambiti di applicazione, porta ad un crescente interesse da parte degli operatori di svariati ambiti e ad una inevitabile esplosione di progetti di vario tipo. Fiat, A.C. Milan, Kerakoll Design, Illy Caffè, sono solo alcune delle collaborazioni che lo vedono protagonista all’inizio del nuovo millennio.
Maurizio Galimberti è ormai una celebrità nel mondo della fotografia. I numerosi volumi e i riconoscimenti che gli vengono conferiti, nonchè le monografie in suo onore ne celebrano la capacità di fare dello “scatto” il mezzo per creare arte. Nel corso della sua carriera hanno scritto per lui critici e personaggi della cultura contemporanea, come: Nicola Piovani, Davide Oldani, Michele De Lucchi, Dario Fo e molti altri ancora. Tiene regolarmente workshop e Lectio Magistralis di fotografia.