Agostino Cancogni nasce a Forte dei Marmi (LU) il 26 Novembre 1950. A 19 anni si diploma al Liceo Artistico di Carrara ed entra all’Accademia di Scultura, dalla quale uscirà con il massimo dei voti. Provvisto di notevoli doti e di un naturale talento, nonché di una immensa capacità di osservare e rappresentare la realtà, Cancogni ha saputo coltivarli con studi appassionati dell’anatomia e del disegno classico.
Apprezzato sia in Italia che all’estero, Agostino Cancogni consegue fin dai primi anni di carriera numerosi premi e riconoscimenti, tanto che le sue opere si trovano attualmente nelle collezioni di svariati paesi (Inghilterra, Svizzera, Germania, Medio Oriente, America).
Passato attraverso molti cicli tematici, dal surreale ad un naturalismo di impronta caravaggesca, Agostino Cancogni approda oggi a quei contrasti di forma-luce-colore cari alla cultura dell’arte. L’osservazione della realtà ambientale è parte dell’esperienza quotidiana nella pittura dell’artista, tanto da poter parlare di una sostanziale forma di intimismo, caratterizzato da un raccoglimento in se stesso, durante il quale vengono coltivate le segrete emozioni che nascono dal contatto con le cose, le forme e le sensazioni che gli sono famigliari.
I soggetti sgorgano dalla memoria, che agisce come filtro attraverso sovrimpressioni o riflessi in un recupero dell’immagine reale che trova un momento di mediazione dal ricordo.
Nascono così i suoi paesaggi toscani, le nature morte con fiori secchi ed altri piccoli scorci del quotidiano, come i portoni antichi, che hanno addosso le ferite del tempo passato ma che sono animati da una calda luce che dà loro ancora enorme dignità e vigore di esistere. La pittura è sempre molto accurata e mantiene una sorprendente leggerezza di esecuzione, mentre
pochi elementi emergenti sensibilizzano gli spazi calibrati e conclusi delle composizioni.
Agostino Cancogni si dedica inoltre alla scultura, un amore antico e profondo trasmessogli dal padre, anch’egli scultore.